Un giorno del XIX secolo, un commesso viaggiatore norvegese vagava per le colline della foresta amazzonica tra il Brasile e il Venezuela.
Fu lì che, incontrando la tribù dei Yanomami, gli presentò la mercanzia che portava con sé: ami da pesca. Per quelle popolazioni fu una rivoluzione,
tanto che ancora oggi la parola usata per dire amo dai Yanomami è "Mustad".
Tutto ebbe inizio nel 1832 quando a Gjovik, in Norvegia, venne costruita un'acciaieria. Nel 1877, quanto ancora l'amo era realizzato a mano,
la Mustad inventò la prima macchina al mondo per la fabbricazione degli ami: da un'estremità veniva inserito il filo d'acciaio che, trasformato in amo,
fuoriusciva dall'altra. All'epoca fu una straordinaria rivoluzione che avrebbe cambiato la vita dei pescatori di tutto il mondo.
Una leggenda urbana racconta il momento in cui il Dottor Livingstone si perse nella giungla e il caso volle che a mostrargli la via
fosse proprio un venditore Mustad incontrato per caso. Il venditore Mustad viaggiò per anni in lungo e in largo per il mondo,
tanto che dalle Filippine all'Amazzonia, tutti vollero gli "speciali" ami per la pesca realizzati da Mustad.
Negli ultimi 135 anni Mustad ha fatto dell'amo perfetto la sua missione. L'azienda ha il più vasto impianto di produzione di ami al mondo.
È presente in oltre 160 Paesi e tutti gli ami sono realizzati con acciaio norvegese. Ecco perché gli ami Mustad sono i più venduti al mondo.